L'opera shakespeariana, ultima per stesura tra le opere minori, rivisitata in chiave simbolica.
La Compagnia delle Origini, dopo il successo dello spettacolo The White Divel andato in scena nella scorsa stagione, si propone al pubblico con un cartellone ricco di testi rivisitati in chiave sperimentale. Il 3 ottobre (ed in replica il 12 e 18 ottobre 2016 alle ore 21) presenta lo spettacolo La malattia al potere: Riccardo III, per la regia di Riccardo Merlini e adattamento del testo a cura di Riccardo Merlini e Carlotta Sfolgori.
La prima novità annunciata è l’utilizzo della scenografia come parte integrante dei personaggi. Il regista, che non è nuovo a questo genere di trasposizioni (si ricordi il lavoro nel precedente TheWhite Divel dove gli attori facevano ruotare vicende ed azioni con l’utilizzo di un unico telo di stoffa) mira a coinvolgere visivamente ed immediatamente il pubblico, creando un corpo scenico unico.
La tragedia originaria in 5 atti, vede il feroce e ambizioso Riccardo ambire al trono del fratello ed essere disposto a tutto pur di ottenere la corona. Tanto eliminare fisicamente ogni ostacolo pur di arrivare al suo scopo. Il destino di Buckingham sarà la morte, ma anche per Riccardo non ci sarà salvezza. L’adattamento prevede, come elemento distintivo di Riccardo III, la sua deformità fisica quale materializzazione di uno stato mentale che vede come persona pericolosa e dalla quale stare distante.
La mano divertita di Riccardo nel creare le varie trame del suo complotto per arrivare al potere lo consumano, trasformandolo di riflesso nella malattia che assale chi lo circonda, tanto che sul trono arriverà una sintesi di ciò che sarebbe potuto essere.